venerdì 16 settembre 2016

Giorno 258 - Un'inutile perdita di tempo.

Giorno 258 - 16 Settembre 2016


Oggi è stata una giornata fondamentalmente inutile. 
Non perché non abbia fatto granché ma perché ho fatto troppo. 
Troppe cose, troppi impegni, troppe scadenze, troppi progetti e non mi sono fermata nemmeno un secondo a respirare. 
Ho sprecato una giornata di vita dietro impegni e scadenze e non mi sono goduta i miei respiri dandoli per scontati. 

Un paio di giorni fa abbiamo perso un' amica per via di un brutto male. Una ragazza di trentacinque anni, mamma di due bimbi piccoli piccoli e meravigliosi, ci ha lasciato per un tumore al seno. 
Se ne è andata in un mare di dolore, senza riuscire più ad articolare nemmeno un pensiero per le sue creature. Se ne è andata lasciandoci un vuoto che rimarrà sempre un buco nero difficile da colmare e, allo stesso tempo, la consapevolezza che siamo passeggeri e che tutto potrebbe finire domani o fra dieci minuti. 
Io non ho un buon rapporto con la morte: non mi piace che le persone invecchino o si ammalino e se ne vadano. Non mi piace pensare che i miei nonni potrebbero non esserci più presto o che qualcuno a me caro possa lasciarci per un incidente o una malattia. Non lo accetto e basta. E so bene che, essendo un medico, la morte per me è una consapevolezza giornaliera con cui fare i conti. E so bene che il mio è un atteggiamento immaturo e infantile ma, devo scegliere, preferisco nascondere la testa sotto la sabbia e non pensarci. O, almeno, non pensarci fino a che costretta. 
Un paio di giorni fa sono stata costretta e mi ha fatto schifo. Ho pianto, e io raramente piango. Ho urlato silenziosamente a Dio che non era giusto che se ne andasse una mamma. Perché quei bimbi, della loro mamma, avevano ancora tanto bisogno.

Poi penso alla mia vita ultimamente. Giornate senza spazi per respirare. Giornate scandite solo dalle scadenze, dalle incombenze, dai pensieri per questa vita così fuggevole eppure così dura nella realtà. 
E realizzo che, se dovessi morire ora, oggi, in questo istante, mi sarei persa così tante cose in favore della razionalità che mi dispiacerebbe da morire. 
Quante volte abbiamo rimandato quel viaggio, quella gita fuori porta, quell' oretta al parco con i nostri figli perché i conti non quadrano o perché siamo così stanchi da pensare che, tanto, avremo tempo per farlo. Prima o poi. E la cosa che non mi piace della morte è proprio questa: non sapere per certo se quel prima o poi ci sarà oppure no.
Se no ci si potrebbe organizzare. Come quando sai che hai solo un' ora per mangiare, fare doccia e shampoo, fare la spesa, andare in palestra, incontrare il Papa e chiedergli la grazia, andare a pranzo fuori con le amiche e poi in palestra a smaltire e riesci a fare tutto. 

E invece l'unica cosa che possiamo fare è goderci le persone che amiamo e che ci amano tenendo un occhio sulla realtà che, purtroppo, fa parte della vita, breve o lunga che sia. 


Robi 

P.S.: L' autopalpazione, l' ecografia al seno, la mammografia e la visita senologica sono degli appuntamenti che dovrebbero essere fissi nell' agenda di tutte noi. Se non avete ancora programmato nessuno di questi controlli, Signore mie, è arrivato il momento che, lo sapete, prevenire è meglio che curare.





25 Aprile 2016 - Il mio posto Felice
Hello - Adele 

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