lunedì 23 maggio 2016

Giorno 144 - L'amore non corrisposto - Racconto breve

Giorno 144 - 23 Maggio 2016 

Eccola. La vedo scendere dal treno. I capelli scuri che contrastano la porcellana chiarissima della pelle. Il vento le scompiglia i lunghi capelli lisci e la pioggia, assurda per essere quasi giugno, le bagna le lunghe ciglia. 
Dio quanto è bella. 
Dio quanto è fidanzata. 
Questa cosa mi fa uscire fuori di testa. 
Lo so cosa state pensando, o a chi, in realtà. Stefania, la mia di fidanzata. 
Con lei va bene; Lucia sta a Parma, la vedo solo una volta la settimana eppure aspetto quel giorno con un' attesa silenziosa che mi fa vivere tranquillamente. Non riesco a spiegare nemmeno a me stesso cosa succede. Quando non la vedo la mia vita è tranquilla, la mia storia con Stefania è tranquilla, vado a lavorare tranquillamente. È quando ce l'ho davanti che tutto si capovolge. Sento le viscere contorcersi. Sento la pelle vibrare. Annego in un brodo di giuggiole. Nemmeno quando avevo 14 anni provavo questo tipo di sentimenti così semplici eppure così travolgenti.
'Teo' mi chiama. 
Il mio nome su quelle labbra rosa chiaro è delicato e innocente e allo stesso tempo sensuale, infuocato. 
'Lucia' la chiamo di rimando. La abbraccio e mi riempio le narici del suo profumo. 
'Passiamo dall' hotel prima di andare a cena? Ho bisogno di rinfrescarmi un attimo.' 
'Certo' 

'Ti aspetto qui nella hall, fai in fretta.' 
'Che scemo, sei come un fratello per me, sali, ci facciamo portare una spremuta!' 
Lucia apre la porta con la chiave magnetica e mi precede nella stanza lasciando una scia leggera di profumo. 
Entra in bagno e si sfila lentamente la giacca, il cardigan, la camicia leggere di seta blu scuro. 
La porta del bagno è semi aperta e posso scorgere la linea sinuosa della sua schiena, l'aggancio del reggiseno... 
Lo squillo del mio iPhone mi riporta alla realtà: è Stefania. Ignoro la chiamata e alzò di nuovo gli occhi ma la porta adesso è chiusa. 

La vedo ripartire. Le nostre ventiquattr'ore insieme sono passate così in fretta che non ho avuto il tempo di ordinare i pensieri, di dare un nome a quei sentimenti ma ho capito che per me non è solo un' amica. 

Il mio cellulare squilla, è Lucia. Rispondo senza neanche pensarci. 
'Sei arrivata?' 
'Sei seduto?' 
'Si, perché?'
'Tieniti forte! Claudio mi ha chiesto di sposarlo! E indovina chi mi farà da testimone???' 
Un pugno allo stomaco. Sento il sangue pulsarmi nelle tempie, le orecchie in fiamme. 
Mi congratulo e non dico più nulla. 
Ho sprecato la mia occasione di poter essere io quello che la rende felice. 


Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale ma posso dire che ho in mente due persone ben precise. 

Buona notte, Robi. 


23 Maggio 2016 - buona notte. 

Wonderfull Wonderfull - Jhonny Mathis 

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