sabato 20 agosto 2016

Giorno 230 - L' accettazione del caso.

Giorno 230 - 19 Agosto 2016


Ieri si sono consumate sui social diverse discussioni sul fatto se sia giusto o meno abbattere il cane che ha sbranato fino alla morte Giorgio, il bimbo di diciotto mesi della provincia di Catania vittima della furia del Dogo Argentino. 
Come è ovvio che sia, gli amanti cinofili si sono scagliati contro chiunque avesse anche solo pensato che il cane evidentemente molto pericoloso dovesse essere soppresso. Si è parlato di mandarlo in terapia e scoprire le ragioni che l'hanno spinto a tale gesto. Si è gridato allo scandalo perché la colpa non è del cane ma della mamma che non ha vegliato sul bambino e tante altre belle cose di cui abbiamo già discusso ieri qui, è inutile ripeterci. 

Quello che, però, mi ha fatto davvero riflettere è che, delle centinaia di migliaia di persone che si sono mobilitate in tutta Italia per far si che il cane non venisse abbattuto, non ce n'è stata una, e dico una e una soltanto, che si sia presa la briga di prendersi il cane e salvarlo dalla morte.
Quindi, ricapitoliamo, a parole tutti leoni pronti a scagliarsi contro chi ha il coraggio di dire che ha paura del cane in questione e non lo avvicinerebbe nemmeno con un dito ma quando dalle parole bisogna passare ai fatti, tutti zitti, chiusi nelle proprie case con i loro cagnetti di famiglia. 
Sono stati messi annunci e io stessa mi sono proposta di fare da tramite tra la famiglia e chiunque volesse prendere il cane, di tutti colori mi hanno spiegato le motivazioni per cui un cane si può redimere meglio di un uomo e via dicendo. Nessuno. Appena si deve passare ai fatti il cane può benissimo essere soppresso. 

Io non mi stupisco.
Ho voluto lanciare la provocazione sapendo benissimo che nessuno l'avrebbe colta.
Ho scritto alla Lega Nazionale del Cane; ho risposto a chiunque mi tacciava di paura immotivata proponendogli di prendere il cane ma nessuno alla fine si è fatto avanti.
Mandiamolo in rehab.
Mandiamolo alla psicanalisi con qualche sedicente psicologo canino che in America lo sai che funziona? 
La colpa è dei padroni che non l'hanno saputo tenere!!!
Tutti si sono vantati di saper fare meglio ma nessuno alla fine ha avuto il coraggio di prendere l' animale e sapete perché? Perché è pericoloso. Punto. Non ci sono altre spiegazioni. La realtà dei fatti è che ormai è marchiato e per quanto la vostra coscienza non vi permetta di dirlo ad alta voce, i fatti dimostrano che dopo quello che ha fatto non l'ha voluto più nessuno. 

Io un cane non lo prenderei a prescindere.
La mia posizione è sempre la stessa, queste tragedie annunciate non fanno altro che rafforzarla.
Io ne ho il terrore da quando c'è mia figlia al mondo.
Giorgio poteva essere il bambino di qualsiasi di noi e il fatto che ora, oltre il dolore atroce per essersi visto sbranare il proprio figlio davanti, la madre di quella creatura deve subire il processo mediatico di chi a parole è un santo ma con i fatti è un essere umano qualunque fatto di paure mi fa orrore. 

Quando succedono queste cose dovremmo imparare a non giudicare. Dovremmo, sopratutto, fare un passo indietro e pensare che potrebbe succedere ad ognuno di noi. 
Ognuno di noi può dimenticare il bambino da qualche parte. 
Ognuno di noi può fidarsi così tanto del cane che ha in casa e lasciarlo solo con il proprio figlio.
Ognuno di noi può dimenticare il forno acceso o il pentolino del passato di verdure sul fuoco. 
Ognuno di noi è fallibile. 



Robi 




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