lunedì 26 settembre 2016

Giorno 268 - Due anni fa.

Giorno 268 - 26 Settembre 2016 


Due anni fa, ora più ora meno, avevo appena ritirato il mio vestito da sposa (l'ho preso da Kartika Spose in viale XX Settembe a Catania, se siete dei paraggi e cercate vestiti modello torta a piani abiti da sposa andateci che sono super gentili). Nella settimana precedente al matrimonio l'hanno prima stretto un sacco e poi dovuto allargare perché diciamo che non sono stata la classica sposa che perde otto chili in una settimana per lo stress. 
Io lo stress non sapevo manco dove stesse di casa, a dire la verità. 
Sono arrivata al grande giorno fresca e serena come una rosa di maggio. Niente attacchi di panico. Niente crisi d' ansia. Niente Oddio cosa sto facendo. 
Io e Pisolo stavamo insieme da otto anni e, insieme, ne abbiamo passate così tante che a quel passo ci siamo arrivati con la consapevolezza di stare facendo qualcosa di naturale. 
Abbiamo affrontato il dolore di una perdita e quello della separazione. 
Abbiamo riso e pianto insieme. 
Ci siamo stati, l'uno per l' altra, quando ce n'era bisogno ma, allo stesso tempo, abbiamo avuto uno spazio individuale in cui cadere e rialzarci da soli.
Ci siamo amati e ci siamo odiati. In entrambi i casi, tantissimo. 
Perciò ero serena. 
Per questo e perché sapevo di non trovare fiori in chiesa che mi sanno di funerale. 

Due anni fa passavo la mia ultima notte da Signorina con le mie sorelle e le mie amiche. Quelle che hanno voluto essere con me in quella ultima notte spensierata. Quelle che poi sono rimaste con me nei giorni belli. Quelle che erano davvero felici il giorno dopo. Quelle che sono diventate zie di mia figlia a tutti gli effetti per l'amore incondizionato e senza invidie. 

Due anni fa sapevo che sarebbe andato tutto bene. 
Una sorta di consapevolezza involontaria che mi avrebbe fatto percorrere quella navata con la serenità dei gli angeli. 

Purtroppo, anche se c'erano state delle avvisaglie, non tutti quelli che erano sull' altare con noi erano davvero felici ma sapete che c'è? La vita è anche questo: essere ciechi perché si vuole troppo bene, prendere un pugno fortissimo nello stomaco e poi riprendersi più forti di prima. 
Rimangono i rimpianti di aver permesso a certa gente di ferirmi così: io non sono stupida, non mi lascio accecare dai sentimenti, anzi: sono una persona cinica. Ma ci sono cascata. Sono andata avanti nonostante tutto. 

Due anni fa succedevano cose belle vicino a me. 
Nel salone della mia casa da ragazza giaceva un km di tulle e pizzo spagnolo.
Nel mio cuore c'era la consapevolezza di stare facendo la cosa giusta. 
Attorno a me c'erano le persone che mi voleva bene. 


Robi. 








26 Settembre  2016  -  L'ultima cena. 

Ti sposerò perché - Jovanotti


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